Questa notte ho gironzolato qua e là per la casa, per poi riaddormentarmi immersa in un sogno: partivo. Era deciso, mi lasciavo tutto alle spalle, con le valigie neanche tanto pesanti e una macchina piccola ma nuova di zecca, con dei brillantini sul cofano e intorno agli specchietti. Nel sogno so che il viaggio mi porterà lontano e decido di lasciare la macchina alla stazione e partire col treno. Penso che una volta giunta alla mia destinazione, tornerò a riprendermi la mia piccola, nuova auto.
Corro per fare il biglietto ma la stazione è coperta da ponteggi che ne ostacolano l’entrata, l’orologio corre e io non riesco a fare il biglietto, molti cercano di passarmi avanti, io li sorpasso ma la biglietteria non c'è... poi fuori non trovo più neppure la macchina.
Corro per fare il biglietto ma la stazione è coperta da ponteggi che ne ostacolano l’entrata, l’orologio corre e io non riesco a fare il biglietto, molti cercano di passarmi avanti, io li sorpasso ma la biglietteria non c'è... poi fuori non trovo più neppure la macchina.
E io mi sveglio stanca e vuota.
Che dite, sto male?
4 commenti:
E' possibile che tu stia male o almeno, non benissimo.
Ma secondo me, i sogni non possono essere "spie" attendibili di un malessere, di un disagio.
Per me, troppe volte (seguendo eccessivamente certa psicanalisi) prendiamo i sogni troppo sul serio.
Ma partire... eh, quella non sarebbe una cattiva idea.
Il problema è che ci sono tante di quelle cose da fare... per noi che non abbiamo yacht e miliardi!
Salutone salutone.
No, partire sarebbe un'ottima idea, anzi come direbbe il signor Burns: "ECCELLENTE!"
Un caro saluto, Riccardo.
...ma poi torni?
E chi lo sa?
La testa ha deciso di non fare ritorno.
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