venerdì 24 dicembre 2010

Che l'amore vi avvolga: Buon Natale

Buon Natale a tutti voi!
Aprite il vostro cuore
all'amore e al rispetto.
Non abbandonatevi alla tristezza
se vi sentite soli.
Chiedete aiuto se ne avete bisogno!

La luce splenderà di nuovo.
Io lo so, perché anche a me è successo!
Vi stringo forte.

sabato 30 ottobre 2010

Parola d'ordine: non soccombere

Non mi sono mai allontanata, sono rimasta qui, coi miei viaggi mentali, tra delusioni, rabbia e ricerche di equilibrio.
Se guardo i TG, poi, e certi politicanti di fascista memoria travestiti da agnellini, mi viene pure l'orticaria.
Avrei molte cose da dire e forse ricomincerò su questo blog, ma per ora il tempo mi sfugge tra le dita... perché? Perché mi tocca inventarmi lavori doppi e tripli con cui raccatto una miseria a fine mese per aiutare la famiglia. Già... il lavoro va maluccio per la mia dolce (e da diversi mesi "inalberata" metà) e c'è poco tempo per sorridere.
Non fraintendetemi: rido lo stesso, o almeno ci provo per non soccombere, ma quanto è dura!
Però lo si fa, solo per il nostro amore più grande.
Lui, solo lui! Il regalo più straordinario che ci ha fatto la vita!
Allora stringiamo i denti, va!

mercoledì 25 agosto 2010

Che faccio, parto?

Questa notte ho gironzolato qua e là per la casa, per poi riaddormentarmi immersa in un sogno: partivo. Era deciso, mi lasciavo tutto alle spalle, con le valigie neanche tanto pesanti e una macchina piccola ma nuova di zecca, con dei brillantini sul cofano e intorno agli specchietti. Nel sogno so che il viaggio mi porterà lontano e decido di lasciare la macchina alla stazione e partire col treno. Penso che una volta giunta alla mia destinazione, tornerò a riprendermi la mia piccola, nuova auto.
Corro per fare il biglietto ma la stazione è coperta da ponteggi che ne ostacolano l’entrata, l’orologio corre e io non riesco a fare il biglietto, molti cercano di passarmi avanti, io li sorpasso ma la biglietteria non c'è... poi fuori non trovo più neppure la macchina.
E io mi sveglio stanca e vuota.

Che dite, sto male?

giovedì 19 agosto 2010

Affamata di vita!

Inebriarmi di odori e colori in un'estasi infinita!
Sono erba, sono fiori,
sono cielo e vento.
Sono VITA!

venerdì 13 agosto 2010

Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita

Sono giorni di vuoto, questi. E rabbia. Per quello che sono, per quello che ho intorno, per quello che ci è capitato.
Si avvicina il dannato anniversario della scoperta del “problemino” (come lo chiamiamo a casa) di mio figlio e se nei primi mesi pensavo d’averlo accettato e metabolizzato quasi del tutto, oggi sento che non solo non ho accettato molto la cosa, ma che non ho metabolizzato proprio un bel niente!
Siamo stati in vacanza e lui ha fatto tutto quello che facevano gli altri bambini (a parte una serata a base di sola pizza e gelato), ma di mezzo c’erano sempre quegli odiosi controlli, il calcolo degli zuccheri e io che mi sentivo sempre sospesa e in ansia per timore di qualche brutta ipoglicemia, in quanto era sempre in continuo movimento al mare e in piscina e bruciava energia a tutto spiano.
A questo ho dovuto anche aggiungere le sue intemperanze, condite da: “Mamma, tu mi stressi!”, del tutto ignaro (lui) che quello “stress” stressava abbondantemente anche me, ma era un “male” necessario per la sua salute.
Così sono nervosa, agitata, spesso mi sveglio nel cuore della notte, prego, penso, sogno e scalpito.
Cosa mi aspetta ancora? Cosa mi riserva il futuro? Avrò un altro figlio? E se lo avrò, sarà sano?
Perché ci sono famiglie che hanno tutto (anche se i problemi vanno a cercarseli da soli) -lavori ben remunerati, case di proprietà, figli belli e sani- e famiglie che devono sempre sudarsi ogni cosa?
Perché per una volta, una volta soltanto, la mia strada non può essere scorrevole come uno scivolo?
Sono stanca di camminare sempre in salita.

venerdì 2 luglio 2010

The woman in yellow

Torna l’estate e insieme al caldo, ai tafani, ai gelati torna anche Jessica Fletcher.
Lo so, le molteplici serie inizialmente ambientate a Cabot Cove e poi in giro per il mondo (con il solito cliché dell’italiano che parla con accento siciliano -perché ovviamente deve richiamare scenari mafiosi- anche se si trova a Genova e Roma) sono le stesse da decine di anni ma io… io ne sono un’estimatrice appassionata!
Sì, lo so, convengo con voi che l'arzilla scrittrice ha sempre parenti e amici pronti ad ospitarla e trattarla come una regina e lei come ringraziamento fa recapitare loro, nel giro di poche ore, uno o più omicidi per allietare il soggiorno, che si circonda sempre di agenti di polizia imbecilli (tranne un ispettore di colore –per sfuggire all’accusa di razzismo verso afroamericani-), che i suoi romanzi sono sempre dei best seller e che è puntualmente riconosciuta da chiunque neanche fosse Barak Obama, sì, ma che posso farci? Mi piace e, quando mi è possibile, la guardo sorseggiando del tè freddo.
Chissà… forse perché, vedendo le sue avventure, torno indietro nel tempo e penso che avevo 20 anni quando le ho viste per la prima volta e mi divertivo da pazzi a scoprire colpevoli e moventi.
Forse perché volevo (e lo desidero ancora) essere come lei: una scrittrice famosa, con una bella casetta nel Maine (patria di Stephen King), sempre in giro per il mondo, amata e rispettata da tutti, una donna serena insomma.
Forse perché fin quando ci sarà lei in tv, io mi sentirò libera di sognare.

domenica 23 maggio 2010

Quando gli uomini girano la ruota

L’altro giorno stavo parlando con un collega, confidandogli che il mio scriccioletto si è “fidanzato” con la più brava e carina della classe perché lei gliel’ha chiesto esplicitamente dopo un serrato corteggiamento durato mesi e mesi, fatto di merende condivise, giochi a nascondino e acchiapparella, lettere disseminate di cuori, ti amo, TVB e sei il mio principe.
Gli ho detto che mio figlio aveva accettato anche perché: “Mamma, in verità, mi piaceva anche a me”.
Il mio collega ha sorriso aggiungendo: “Proprio come succede nella vita. Le donne scelgono e noi ci limitiamo a girare la ruota.”.
Ho riso, ma poi gli ho detto: “Avrete pure delle preferenze voi uomini!”.
- Sì, ma… aspettiamo, restiamo in attesa che qualcosa succeda.
Poi è suonata la campanella e ognuno è tornato al suo lavoro, ma l’interrogativo continua ancora a ronzarmi intorno.
Ma è proprio vero che gli uomini sono davvero così passivi, sempre in attesa che una donna li conduca là dove forse loro vogliono, che li trascini a condividere una parte del cammino su questa terra o di tutto quel che ne resta?
Non condivido la visione del mio collega, perché l’uomo che gioca di rimessa non è stimolante per una donna, ma quanto di più spoetizzante si possa immaginare.
Noi donne vogliamo essere corteggiate con grazia, gusto, intelligenza e non servono necessariamente complimenti smaccatamente espliciti (questi allontanano… almeno nel mio caso).
Però, sì, ci sono anche molti esempi di uomini (amici e conoscenti) che si sono limitati a “girare la ruota” e allora devo dare atto al mio collega… che, in fondo, non ha poi tutti i torti.
Ahhh... c'est la vie.

martedì 20 aprile 2010

Comò delle mie brame

Siccome è tornato il sole e il sole ha liberato le mie endorfine (che hanno deciso di volteggiare qua e là tra i fiori) eccomi qui a sognare di nuovo con la mia passione non più segreta: la Union Jack.
L'immagine è tratta da questo sito: http://thefrenchprovincialfurniture.com/ che vi consiglio di visitare, poiché potrete ammirare non soltanto il superbo prodotto finito, ma anche quello base (super minimalista) e quello in "progress" (in divenire).
Insomma, se riesco a trovare un mobile messo male in qualche mercatino, provo a cimentarmi anch'io in quest'opera di trasformazione esaltante.

Take care!

venerdì 2 aprile 2010

Pasqua di Rinascita


Sto risorgendo con Lui...

giovedì 25 marzo 2010

Lumachina tra la gente

Mi sento una chiocciolina, striscio, lasciando una scia del mio passaggio.
Scivolo tra la gente che mi spia forse con commiserazione.
E io continuo a strisciare, rinchiudendomi quando occorre nel mio guscio.
E come una lumachina riprenderò la mia strada quando la pioggia rinfrescherà di nuovo la campagna.

giovedì 18 marzo 2010

domenica 7 marzo 2010

Parafrasando Erri De Luca...

Donne di valore
Considero valore una donna che sotto le bombe
spezza la morte
generando un'altra vita.
Considero valore il pasto caldo
preparato dalle sue mani stanche.
Considero valore le ore di veglia di una madre
per scacciare le ombre della notte.
Considero valore l'argento nei capelli
e le rughe scavate sulla fronte.
Considero valore gli spiccioli custoditi a fine mese
e il pianto fin che dura il giorno.

Molti di questi valori noi donne abbiamo conosciuto.

martedì 23 febbraio 2010

Periodo strano...

Ho un po' di stanchezza oggi, e tanta voglia di biscottini di pasta sfoglia (e infatti me li sto pappando).
E' un periodo strano questo: di soddisfazioni grandi, di sorprese belle e di punti interrogativi che mi inseguono ovunque.
Ho fatto un po' più di vita sociale ultimamente: mi sono iscritta a Facebook (anche se non mi appassiona più di tanto) sono andata al cinema 2 volte in pochi mesi (negli ultimi 12 anni c'ero stata una volta sola, perciò fate voi!), sono andata a trovare qualche mia amica e conversato quanto basta per rilassarsi un po' e ho letto molti più libri di quanto avessi fatto nell'ultimo anno.
E il prossimo mese è in programma pure un'uscita a teatro: che voglio di più?

Credo che le cose basta volerle con più forza e alla fine si possono acciuffare.
Come ho detto già in un vecchio post, il tempo delle comparsate è finito.

giovedì 4 febbraio 2010

Da mettere in soffitta

Ho temporeggiato nel ritirare la cartella clinica del mio angelo. L'ho lasciata là tutto il giorno, indecisa sull'aprirla o meno.
Poi ho aperto la busta e ho ripercorso quei momenti, ho evocato di nuovo quello smarrimento, la confusione e l'impotenza di fronte a un mondo nuovo che mi sembrava un incubo: "Ora mi sveglio, sì ora mi sveglio e quel corpicino tornerà a sorridermi. I dottori si sono sbagliati, lui sta bene... ora mi sveglio."
E invece ero più che sveglia, ma il mio angelo sorrideva comunque, nonostante gli aghi, nonostante la fame e mi diceva: "Non preoccuparti mamma, non essere triste, sta' tranquilla: io fra qualche giorno guarisco".

Non è guarito e chissà quando si troverà una cura per evitargli quei continui controlli e quella maledetta-benedetta insulina, ma lui sorride ancora, gioca, corre, studia e mi abbraccia.
Quel che è passato è passato.
Non è stata una buona idea rivedere la cartella del ricovero.
Ora la richiudo. La seppellirò nelle scatole: "Roba inutile".

sabato 23 gennaio 2010

Changes 3


Vorrei cambiare profondamente.
Davvero basta solo volerlo?
E a quale prezzo?
Quando conta il giudizio degli altri sulle mie azioni?
Sono libera da condizionamenti?
Quanto amo chi mi circonda?
E quanto di questo amore è disinteressato?

Ho bisogno di risposte, ma le temo.

giovedì 14 gennaio 2010

Io NON ballo da sola

Dopo alcuni giorni passati a "ballare", dopo le 2 evacuazioni dalla scuola in finta calma, per non spaventare i bambini, e col pensiero fisso di mio figlio all'altra parte del plesso, finalmente un po' di tregua.
Dopo L'Aquila e Haiti non mi sento affatto tranquilla, ma questa è la vita: bisogna convivere anche con questi eventi non previsti, né prevedibili.

Ma... andiamo avanti pieni di speranza.

giovedì 7 gennaio 2010

Changes 2


Ho la netta impressione
che sono in un'altra fase di cambiamento...

domenica 3 gennaio 2010

Contrappasso calcistico

La maledizione del calcio che ammorba la mia famiglia continua inesorabile: adesso ci si è messo anche l'album dei calciatori 2009-2010 della Panini.
Ho sempre detestato queste raccolte da bambina: vedevo le facce congelate dei calciatori sopra i loro busti irrigiditi, coperti da maglie dai colori improponibili e li trovavo orrendi.
"Che schifo di figurine!" commentavo stizzita.

E adesso? Ne è passato di tempo ma alla fine queste cartine adesive si sono vendicate: a mio figlio piace collezionare le rivoltanti figurine ed è diventato un angioletto pur di ricevere in premio i suoi pacchetti adorati.

Ma che cosa mi sfugge della bellezza del calcio che per gli altri è lampante e per me è un enigma al pari del mistero del Sacro Graal?

venerdì 1 gennaio 2010

Borsa e Gormiti ma...

Rullo di tamburi... Ta-taaa! Questa meraviglia di borsa è stato il regalo di Natale di mio marito!
Voi che ormai siete consapevoli della mia fissa per la Union Jack potete facilmente comprendere la mia gioia!
Non l'ho ancora indossata ma pregusto già il momento in cui lo farò.

Il regalo di mio figlio per tutti noi, invece, è stata la sua irrefrenabile esultanza per ogni sorpresa ricevuta: quando l'ultimo brandello di carta cadeva inerme sotto le sue grinfie e lasciava scoperto l'oggetto dei suoi desideri, partiva l'urlo sovrumano che ci faceva ridere come pazzi!
Era quello che volevamo accadesse... quest'anno più che mai.
Ma è stato il clima di serenità, l'amore che c'è nelle nostre famiglie a rendere davvero questo Natale indimenticabile.
Questi, si sa, sono doni che non si comprano...