domenica 24 luglio 2011

Consapevolezze

Sono di nuovo in me... con le mie "consapevolezze": che non sono perfetta fisicamente, che ho i miei limiti, i fardelli da portare ogni giorno, ma anche che non ho più intenzione di restare in disparte, lasciarmi passare la vita accanto.

Allora vi lascio con la canzone di Noemi "Vuoto a perdere" che potete vedere e ascoltare qui a fianco... "e non mi fermo più mentre vado a cercare quello che non c'è più perché il tempo ha cambiato le persone".

venerdì 22 luglio 2011

Rabbia, fortissimamente rabbia...

Sono stata lontana per diversi mesi, non c'era ragione che ci fossi: raccontavo il mio mondo altrove. Perché sono ritornata?

Perché questa sera la mia rabbia ha preso il sopravvento e mi ha spezzato, lasciandomi con una teglia ammaccata, un soprammobile frantumato, il cuore in gola, il tremore diffuso e la voglia di sparire, correre e fare ciò che mi è negato fare.

Rabbia dovuta a impotenza, frustrazione, mancanza d'amore. Sì, questo. E non perché il torto ricevuto fosse così enorme, ma per ciò che tale torto ha toccato nel mio profondo.

Tutto torna a galla. Sempre e comunque. Perché il dolore e l'abbandono di un tempo non possono essere risanati senza cicatrici. Queste restano, a volte si aprono... e bisogna ricucirle.

Ma domani starò meglio. Domani sarò di nuovo io. Domani... è un altro giorno.

venerdì 24 dicembre 2010

Che l'amore vi avvolga: Buon Natale

Buon Natale a tutti voi!
Aprite il vostro cuore
all'amore e al rispetto.
Non abbandonatevi alla tristezza
se vi sentite soli.
Chiedete aiuto se ne avete bisogno!

La luce splenderà di nuovo.
Io lo so, perché anche a me è successo!
Vi stringo forte.

sabato 30 ottobre 2010

Parola d'ordine: non soccombere

Non mi sono mai allontanata, sono rimasta qui, coi miei viaggi mentali, tra delusioni, rabbia e ricerche di equilibrio.
Se guardo i TG, poi, e certi politicanti di fascista memoria travestiti da agnellini, mi viene pure l'orticaria.
Avrei molte cose da dire e forse ricomincerò su questo blog, ma per ora il tempo mi sfugge tra le dita... perché? Perché mi tocca inventarmi lavori doppi e tripli con cui raccatto una miseria a fine mese per aiutare la famiglia. Già... il lavoro va maluccio per la mia dolce (e da diversi mesi "inalberata" metà) e c'è poco tempo per sorridere.
Non fraintendetemi: rido lo stesso, o almeno ci provo per non soccombere, ma quanto è dura!
Però lo si fa, solo per il nostro amore più grande.
Lui, solo lui! Il regalo più straordinario che ci ha fatto la vita!
Allora stringiamo i denti, va!

mercoledì 25 agosto 2010

Che faccio, parto?

Questa notte ho gironzolato qua e là per la casa, per poi riaddormentarmi immersa in un sogno: partivo. Era deciso, mi lasciavo tutto alle spalle, con le valigie neanche tanto pesanti e una macchina piccola ma nuova di zecca, con dei brillantini sul cofano e intorno agli specchietti. Nel sogno so che il viaggio mi porterà lontano e decido di lasciare la macchina alla stazione e partire col treno. Penso che una volta giunta alla mia destinazione, tornerò a riprendermi la mia piccola, nuova auto.
Corro per fare il biglietto ma la stazione è coperta da ponteggi che ne ostacolano l’entrata, l’orologio corre e io non riesco a fare il biglietto, molti cercano di passarmi avanti, io li sorpasso ma la biglietteria non c'è... poi fuori non trovo più neppure la macchina.
E io mi sveglio stanca e vuota.

Che dite, sto male?

giovedì 19 agosto 2010

Affamata di vita!

Inebriarmi di odori e colori in un'estasi infinita!
Sono erba, sono fiori,
sono cielo e vento.
Sono VITA!

venerdì 13 agosto 2010

Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita

Sono giorni di vuoto, questi. E rabbia. Per quello che sono, per quello che ho intorno, per quello che ci è capitato.
Si avvicina il dannato anniversario della scoperta del “problemino” (come lo chiamiamo a casa) di mio figlio e se nei primi mesi pensavo d’averlo accettato e metabolizzato quasi del tutto, oggi sento che non solo non ho accettato molto la cosa, ma che non ho metabolizzato proprio un bel niente!
Siamo stati in vacanza e lui ha fatto tutto quello che facevano gli altri bambini (a parte una serata a base di sola pizza e gelato), ma di mezzo c’erano sempre quegli odiosi controlli, il calcolo degli zuccheri e io che mi sentivo sempre sospesa e in ansia per timore di qualche brutta ipoglicemia, in quanto era sempre in continuo movimento al mare e in piscina e bruciava energia a tutto spiano.
A questo ho dovuto anche aggiungere le sue intemperanze, condite da: “Mamma, tu mi stressi!”, del tutto ignaro (lui) che quello “stress” stressava abbondantemente anche me, ma era un “male” necessario per la sua salute.
Così sono nervosa, agitata, spesso mi sveglio nel cuore della notte, prego, penso, sogno e scalpito.
Cosa mi aspetta ancora? Cosa mi riserva il futuro? Avrò un altro figlio? E se lo avrò, sarà sano?
Perché ci sono famiglie che hanno tutto (anche se i problemi vanno a cercarseli da soli) -lavori ben remunerati, case di proprietà, figli belli e sani- e famiglie che devono sempre sudarsi ogni cosa?
Perché per una volta, una volta soltanto, la mia strada non può essere scorrevole come uno scivolo?
Sono stanca di camminare sempre in salita.