sabato 31 gennaio 2009

Occhiali e romanzi

Prima riscrittura post Premio: conclusa.
Conclusa e inviata.
Ora attendo il responso per i rimaneggiamenti di alcuni capitoli, che a mio parere hanno migliorato notevolemente la storia.
Ma c'è ancora da migliorare, c'è sempre qualcosa da cambiare per rendere un testo più convincente.
Cambiando argomento e ricollegandomi al post "Changes... Cambiamenti", oggi ho fatto un altro acquisto importante: gli occhiali da vista e da sole. Non per sfizio ma per necessità.
Per una volta, però, approfittando dei saldi (50% !!!) ho scelto una montatura "frizzante". Quando poi ho visto che costava solo 40 euro, la mia soddisfazione è stata ancora più grande!
E dire che per occhiali al limite del ridicolo (vedi quelle alla Paris Hilton... tipo mosca ossigenata) i prezzi sfiorano anche i 250 euro!
Abbasso la moda e le griffe... una massa di baggianate.

Buon weekend a tutti

giovedì 29 gennaio 2009

Jim Carrey, David Caruso e il buonumore

Ci sarebbero molte cose da dire sulla politica internazionale e sugli eventi di cronaca degli ultimi giorni, ma potrò dedicarmici, spero, nei giorni a venire.
Oggi voglio solo regalarvi una risata, anche più di una, con il video di Jim Carrey che trovate qui a fianco.
Questo formidabile attore, molto spesso sottovalutato perché "comico" (vedi Totò), ha invece una mimica facciale così sorprendente che le sue battute, benché in inglese, sfondano il muro dell'incomprensibile, regalandoci risate che non ci aspetteremmo mai.
Di quanti comici potremmo dire lo stesso?
In questo video Jim Carrey fa una parodia di David Caruso: l'investigatore di C.S.I Miami.
Chi ha visto anche solo una puntata di questa serie sa di cosa parlo e non può restare impassibile alla vista di tale imitazione.
Per tutti gli altri posso solo dire che alla fine di ogni episodio, il regista fa SEMPRE un primo piano molto ravvicinato di David Caruso, alias Horatio Caine... l'investigatore dai capelli rossi guarda in basso, fa una pausa, si infila gli immancabili occhiali "a goccia" e dice che è stato trovato l'assassino (con tutte le varianti del caso).
Ebbene, vederlo fare da Jim Carrey in modo tanto magistrale mi ha davvero regalato una buona fetta di buonumore.
Grazie Jim.
Buona visione a tutti.

venerdì 23 gennaio 2009

Changes... Cambiamenti

Ebbene sì, ho voglia di cambiare. In tutto.
E non serve spendere tanto per esprimere quella smania di trasformazione esteriore (riflesso di quella interiore) che, a fasi alterne, pungola tutti nel corso della propria esistenza.
Così, una settimana fa (approfittando dei saldi) ho deciso di comprarmi un paio di stivali neri coi tacchi alti e oggi sono andata dal parrucchiere per dare una sforbiciata alla mia chioma fluente: il risultato è un taglio alla Carrie Bradshaw che potete ammirare qui sopra.
Non avrò lo charme di Sarah Jessica Parker, né la casa a Manhattan e il posto da scrittrice super pagata di Carrie, ma ora, almeno, mi sento più soddisfatta del mio aspetto.

Basta così poco, a volte, per sentirsi meglio...

martedì 20 gennaio 2009

Sostituzioni 2: vittoria!

E' andata bene... se non consideriamo la richiesta di coccole (mascherate) di mio figlio, al quale avevo già fatto il discorsetto ieri sera per evitare che si abbarbicasse a me mettendomi in imbarazzo professionalmente.
Ancora una volta mi sono resa conto che con i bambini basta essere naturali, sé stessi per essere accettati e amati.
Se sei falso ti "sgamano " alla grande e non ti calcolano più.
La naturalezza, però, si acquista con la sicurezza di sé. Facile a dirsi, ma arduo nella realtà.
Anyway, sono contenta di me e ora posso dedicarmi alle pulizie di casa, visto che sono stata fuori tutto il giorno.
Buona serata a tutti.

lunedì 19 gennaio 2009

Sostituzioni

Domani devo fare due sostituzioni e, quando mi capita di farne, sono sempre un "tantino" nervosa.
Non so cosa fare e come relazionarmi con alunni diversi dalle esigenze diverse.
Se poi, a questo, aggiungiamo che me ne è capitata una nella stessa classe di mio figlio, la cosa diventa ancora più complicata.
Non tanto, solo leggermente.
Spero di "sciogliermi" e fare un buon lavoro, comunque.
Domani vi farò sapere com'è andata.
Buona giornata

venerdì 16 gennaio 2009

Donne che amano troppo?

Il primo numero di Speak up non mi è ancora arrivato e io, ogni giorno, scruto invano la cassetta della posta.
Non ce la faccio più ad aspettare. Vedo questa rivista come un ponte tra me e "il mio sogno"... quello non ancora realizzato.
E mi sento un po' nervosa. Ma non solo per questo.

Alcuni giorni fa mi sentivo estremamente felice per diversi motivi: la decisione della mia amica di portare avanti la gravidanza (gioia indescrivibile), la revisione del romanzo che procedeva bene, il lavoro proficuo a scuola, l'inizio di un progetto da portare avanti estremamente importante e l'arrivo di una mail entusiasmante di una blogger (il cui blog è tra i miei preferiti) che mi ha scaldato il cuore e fatto impennare il livello di autostima, buonumore e positività.
Poi, sono successe delle cose: il conflitto sulla Striscia di Gaza, la momentanea stasi del progetto su menzionato e, soprattutto, il dolore di un'altra blogger, Elisa, alla quale ho dedicato il post del 14 gennaio.
E così, ho cominciato ad avere problemi con la revisione e il responsabile della Collana mi ha chiesto a che punto ero.
Insomma, devo sbrigarmi.
Anche se ho la testa altrove. Anche se so che al mondo ci sono cose più importanti di un romanzo.

L'unico vero mio problema è che, troppo avvezza all'angoscia per la quasi totalità della mia vita, ora che sembra girare tutto per il verso giusto, mi sento in colpa per l'infelicità altrui.
E finisco per sentirmi di nuovo triste, anche adesso che personalmente non ne avrei motivo.
Ma come si fa a non percepire il dolore altrui? Io non ci riesco proprio a far finta di niente.

Forse aveva ragione mio marito quando un giorno mi disse che avevo la sindrome di Candy Candy...

mercoledì 14 gennaio 2009

A Elisa, una donna speciale

Ieri ho letto i tuoi ultimi post, poi, poco fa, quello che hai scritto questa notte.
Non potevo non tornare sul tuo blog. Lo so che non so chi sei, dove abiti, che faccia hai, ma davvero sento il tuo dolore e prego affinché il miracolo avvenga.
Vorrei sentirti libera dalla sofferenza continua, vorrei un giorno vederti con il bambino che sogni tra le braccia, con il tuo Francesco accanto mentre ride felice.
Io credo che i miracoli possano accadere. E non mi arrenderò con la preghiera.
Perché voglio che tu viva e viva realizzando i tuoi sogni, insieme alla tua musica.
Non so chi sei, ripeto, ma ti sento vicina come se fossi mia sorella.

Ti stringo nell'attesa di sentirti felice e, anche se può sembrarti assurdo: ti voglio davvero bene.

Erica Lee
p.s. Per chi volesse seguire il blog di questa donna davvero speciale: http://blog.libero.it/Artemide88

domenica 11 gennaio 2009

Striscia di Gaza: terra di sangue

Proviamo a salvarne almeno uno!
Firma la petizione che trovi cliccando qui sotto:
http://www.avaaz.org/en/gaza_time_for_peace/

giovedì 8 gennaio 2009

Quello che le donne dicono

Non ho fatto una stima precisa (non sarebbe possibile) di tutti i blog in rete scritti da donne più o meno giovani ma, scorrendo la barra soprastante e curiosando qua e là, ne ho trovati in numero superiore ai blog scritti da uomini. E mi sono fatta una domanda: perché?
E allora ho ripensato a tutte le donne che ho incontrato ─ educatrici, amiche e pseudo-tali, nemiche, parenti e pseudo-tali ─ e ho dovuto ammettere che la quasi totalità di loro aveva un desiderio strabiliante di comunicare, di tirare fuori le proprie solitudini o le loro gioiose follie.
E io non faccio di certo eccezione.
Tutte noi vorremmo, in un modo o nell’altro, tirar fuori quello che abbiamo per troppo tempo chiuso in “cassaforte”, per farci conoscere, rispettare, amare. Già, amare. Perché il punto focale è sempre lo stesso: noi siamo nate per amare e per ricevere amore.
E lasciate perdere la favola che le donne siano come gli uomini e che anche per loro vale la regola di “una notte e via”. Molte di noi vogliono raccontarselo per rendere sopportabile il dolore della delusione per quell’uomo mai più rifattosi vivo.
È inutile, noi siamo più eteree e profonde degli uomini. Sì, perché a noi non basterà mai una partita a calcetto, un palmare nuovo o una corsa di Formula 1 in TV per essere felici.
Noi vogliamo di più.
Qualcuno potrebbe obiettare che questo è il vero limite delle donne.
Forse. A volte l’ho pensato anch’io.
Ma meglio una donna che piange vedendo lo strazio della guerra in tv, che un uomo rimbecillito con la Playstation. Probabilmente nessuno dei due cambierà il mondo, ma la prima forse ci proverà.

venerdì 2 gennaio 2009

Dove sono i vostri sogni? Dove, i buoni propositi per il nuovo anno?

Il mese appena iniziato si prospetta ricco di lavoro e di emozioni. Devo lavorare alla revisione del romanzo che sarà stampato a settembre di quest'anno e, come tutti gli scrittori sanno o aspiranti tali possono immaginare, mi ritroverò ad assaporare un momento dolcissimo ed estremamente atteso: la tua creatura non viene più imboccata, ma comincia a fare i primi passi e infine sarà pronta per correre.
Non è il romanzo al quale stavo lavorando quest'estate e, a ritmi alterni, anche in autunno (quest'ultimo non è stato ancora terminato per mancanza di tempo "fisico", ammesso che il tempo ne abbia uno) ma è quello che ho finito di scrivere nell'agosto 2007, dopo essermi praticamente barricata in casa con 35° Celsius, circondata da una marea di appunti, schede personaggi, ambientazioni e successione capitoli, attaccati col nastro adesivo sui muri, penzolanti dagli scaffali della scrivania, affastellati sulla piccola lavagna magnetica (acquistata diversi anni or sono come promemoria per la spesa).

E poi, devo continuare a studiare l'inglese. Mio marito mi ha fatto un regalo bellissimo per Natale: l'abbonamento a Speak up, così non sarò costretta a chiedere i fascicoli in prestito e potremo usufruirne entrambi. Sì, anche lui sta approfondendo lo studio dell'inglese.
Se questo studio non ci porterà da nessuna parte, ci permetterà almeno di arricchire le nostre conoscenze.

Cos'è la vita senza la conoscenza, senza stimoli, sogni o traguardi da raggiungere?

Una persona che conosco mi ha detto:
- Come fai a sognare, a sperare, vedendo tutto quello che succede nel mondo?
Gli ho risposto:
- E' proprio quando tutto intorno a noi crolla per farci sprofondare all'inferno che abbiamo bisogno di risalire. E cosa può farci ritrovare le forze se non i sogni e la speranza di realizzarli?
- Ma spesso i sogni non si realizzano! - ha aggiunto.
- Ma non potrai mai esserne sicuro se non ci provi... se lo farai davvero... sudando, studiando, lavorando con impegno... non potrai rimproverarti di nulla e non avrai rimpianti.

E voi, avete realizzato i vostri sogni?
Ma soprattutto: ne avete uno?