giovedì 26 febbraio 2009

Voglia di volare

Il sole entra con una tale forza dalle sei finestre che mi girano intorno, da averne gli occhi indolenziti.
Il sole non è l'unico motivo che mi offusca la vista. Da qualche giorno mi fa compagnia la lettura di un romanzo dalla prosa irresistibile: martellante, aulica e asciutta al tempo stesso, "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafon.
Per ogni aspirante scrittore, leggere il lavoro eccellente degli altri è uno sprone, una goduria e anche una presa di coscienza dei propri limiti.
Ma assurgere al livello degli intoccabili è un sogno al quale spesso mi lascio andare con la fantasia.
Trovare la storia perfetta. Che è sempre lì, in qualche verso dimenticato tra le onde della memoria, su di un pezzo sgualcito in fondo ad un cassetto o ai margini di un libro letto da decenni, e poi ripreso in mano per ripercorrerne le emozioni.
E vivo pensando a quel giorno, quando avrò la mia storia perfetta e il mondo si fermerà pensando: "Ma com'è che nessuno ci aveva mai pensato prima?".
E si sprecheranno fiumi d'inchiostro per scavare e scovare l'inconoscibile e intricato vissuto della misteriosa autrice.
Che male c'è a pensarci, a trastullarcisi un po' per sentirsi vivi?

Se solo potessi avere più tempo... tempo per pensare, fermarmi, conoscere ciò che mi sfugge.
Ma ho le radici ben piantate nella terra e i miei rami non riescono a toccare il cielo.