mercoledì 1 ottobre 2008

Scrittori si nasce e si diventa

La vita non è certo facile. Per alcuni è più semplice che per altri, ma tutti sanno che non è propriamente una tranquilla passeggiata in riva al mare. Allora cosa si fa?
Beh... si può soccombere maledicendo tutti e tutto, annientarsi con migliaia di dipendenze (fumo, droga, alcool, sesso) oppure si può andare in cerca della soluzione più adatta per dare una svolta positiva alla propria vita.
Cosa c'entra questo con il tema del post? C'entra, c'entra. Ora ve lo spiego: c'era una ragazzina al parco l'altro giorno e aveva un muso così lungo da sembrare una proboscide. La guardo, lei mi guarda, poi a un tratto mi dice: - Ma tu non sei la maestra di F?-, Sì, certo. -, - Perché sei al parco? -, - Perché qui posso leggere in pace. -, - Leggere? A che serve? Non fa diventare ricchi, non paga i debiti, l'affitto, le bollette.
Dopo questa risposta ho capito che tale considerazione non era frutto di una sua riflessione, ma era semplicemente la riproposizione di un commento fatto da qualche adulto della sua famiglia (presumibilmente i suoi genitori). Non sto a raccontarvi la chiacchierata che ne è seguita, ma spero di averle offerto degli spunti su cui riflettere.
In lei ho rivisto me da bambina. Mia madre non faceva altro che riprendermi (sto usando un eufemismo) quando mi vedeva con un libro in mano. Studiare sui libri di scuola andava bene, ma leggere per il proprio piacere, per arricchirsi e per evadere era una perdita di tempo, una stupidaggine, una cosa del tutto inutile: -Bisogna fare cose pratiche, che portano i soldi a casa! La lettura, l'arte la devono fare solo quelli che hanno i soldi per non fare niente.
Sì, leggere per mia madre era NON FARE NIENTE. Superfluo aggiungere che scrivere per lei era una follia, per lo stesso motivo. - A che serve? Se diventi famosa i soldi arrivano, ma noi non siamo nessuno e ci vogliono le raccomandazioni!
Così, lei affossava persino quella gioia che riuscivo a provare coi libri.
Mia madre si sbagliava. I libri servono, eccome se servono! Possono cambiare il mondo e hanno cambiato il mondo! Nel bene e nel male, purtroppo. Grazie ai libri ho costudito i miei sogni, li ho alimentati e li ho (in parte) realizzati. Dai libri ho capito che bisogna lottare per raggiungere tutti i traguardi della vita, che le strade più dure e tortuose sono tali solo all'inizio perché poi si corre su un rettilineo in discesa, che la conoscenza è la chiave per vivere pienamente e diventare uomini degni di questo nome, che la conoscenza ci rende liberi, che non importa essere ricchi, famosi o belli per diventare uomini di valore, che non importa essere sempre i migliori perché anche divertirsi non è male.
Ecco, avrei voluto che fossero stati i miei genitori ad insegnarmi tutto questo. Peccato non sia stato così. Avrei vissuto una vita meno tortuosa e più serena. E allora, tornando al titolo del post: scrittori si nasce ma ci si può anche diventare, nonostante gli ostacoli, i pochi mezzi, la necessità di fare altro per vivere... forse non cambieremo il mondo ma potremo illuminare il cuore di qualcuno, magari di un bambino a cui è negata la gioia di sognare.