Io, che avevo un padre allergico a 90° minuto, io che da ragazzina non sapevo neanche cosa fossero i Mondiali di Calcio, io che crescendo ho smesso di ignorare per cominciare a detestare palloni e reti, io che col passare degli anni avrei dato l'ergastolo a chiunque -giocatori, dirigenti, pubblicitari e soprattutto tifosi- avesse a che fare con una stupida palla non più solo la domenica, ma 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana per 365 giorni all'anno, io, PROPRIO IO, ho sposato un calciatore, ho un suocero ex-calciatore e allenatore, un cognato super-calciatore, zii acquisiti ex-calciatori e cugini acquisiti calciatori. E mio figlio, secondo voi, che tipo di sport pensate abbia scelto? Ovvio, no? Oggi, udite udite, ha giocato la prima partita della sua vita!E io?...Mi sono divertita come una pazza!!!
Ho tifato, riso, incitato e ho fatto l'applauso a tutti, soprattutto agli avversari quando erano sotto di qualche goal, perché mi dispiaceva.
Insomma, tra gli spalti ridevamo tutti come se fossimo a una gran festa!
E allora ho pensato che i calciatori e i tifosi dovrebbero ritornare di nuovo bambini per riscoprire il gusto del gioco e della vita. Proprio come me, oggi, attraverso gli occhi e l'esultanza gioiosa di un covata di "pulcini".

