domenica 19 aprile 2009

Il calcio mi perseguita ma...

Io, che avevo un padre allergico a 90° minuto, io che da ragazzina non sapevo neanche cosa fossero i Mondiali di Calcio, io che crescendo ho smesso di ignorare per cominciare a detestare palloni e reti, io che col passare degli anni avrei dato l'ergastolo a chiunque -giocatori, dirigenti, pubblicitari e soprattutto tifosi- avesse a che fare con una stupida palla non più solo la domenica, ma 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana per 365 giorni all'anno, io, PROPRIO IO, ho sposato un calciatore, ho un suocero ex-calciatore e allenatore, un cognato super-calciatore, zii acquisiti ex-calciatori e cugini acquisiti calciatori. E mio figlio, secondo voi, che tipo di sport pensate abbia scelto? Ovvio, no? Oggi, udite udite, ha giocato la prima partita della sua vita!

E io?...Mi sono divertita come una pazza!!!
Ho tifato, riso, incitato e ho fatto l'applauso a tutti, soprattutto agli avversari quando erano sotto di qualche goal, perché mi dispiaceva.
Insomma, tra gli spalti ridevamo tutti come se fossimo a una gran festa!


E allora ho pensato che i calciatori e i tifosi dovrebbero ritornare di nuovo bambini per riscoprire il gusto del gioco e della vita. Proprio come me, oggi, attraverso gli occhi e l'esultanza gioiosa di un covata di "pulcini".

6 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Bellissimo post, Erica!
E dì la verità, è la legge del contrappasso di dantesca memoria o almeno qualcosa di simile, no?
Ora capisco perchè (come avevi scritto in un precedente post) tuo marito si era fatto male ai legamenti del ginocchio. E' un calciatore!
Comunque, seguire una partita di un proprio figlio è il massimo; il mio, per ora si è dato al minibasket ma l'anno prossimo penso che so consacrerà (senza pressioni da parte mia) al calcio.
A parte questo, il calcio è stato "cantato" da alcuni scrittori latinoamericani ed anche di lingua inglese. A me il football piace molto e lo adoro.
Ciao.

Erica Lee ha detto...

Grazie Riccardo! :-D
In effetti, vedere il proprio figlio giocare è tutta un'altra cosa! Senti una gioia incontenibile dentro, una stretta al cuore per paura che si faccia male, un orgoglio senza pari anche se non fa goal ma esulta come se avesse vinto lo scudetto!
Grazie a lui, forse comincerò ad amare... beh amare è una parola grossa, ad accettare -ecco è meglio- il calcio!
Un abbraccio!

Valentina ha detto...

veroooooooooo bel post, confermo e sottoscrivo!!!
In bocca al lupo per la carriera da pulcino di tuo figlio!!!
Io ne so qualcosa con un figlio quattordicenne,interista e dora del fulham!!!
baci

Erica Lee ha detto...

Grazie, crepi...
Per me l'importante è che si diverta molto a giocare, a fare amicizia con gli altri compagni di squadra, a vivere all'aria aperta.
Poi, chi vivrà vedrà, mia cara Vale.
Un bacione a te e alla tua famiglia!:-D

Anonimo ha detto...

Carissima Erica...Grazie per essere passata nel mio Blog...Sei sempre una persona dolcissima e cara, come poche. La Vita mi ha messo a dura prova negli ultimi 7 mesi e tuttora mi sta mettendo a dura prova, ma io non mollo, non lascio la presa, e vado avanti...Vivo la mia vita e scalo, passo dopo passo le difficoltà...Oggi scriverò un Post nuovo, dato che mi trovo nella mia bella Romagna a riposare fino a mercoledì...Quindi mi prendo cura un pò di me e del mio angolo...Ho letto i Post che mi ero persa, e sono davvero contenta che il tuo romanzo prosegua...Leggendo il finale, quando dici che alcuni tuoi sogni, si sono realizzati, mi torna in mente quando un pò di tempo fa, ti dissi di non demordere, che se non si vive di sogni, non si è pienamente vivi...E sono contenta che tu abbia avuto e ricevuto delle soddisfazioni...Quando poi il tuo romanzo sarà pubblicato, ne comprerò subito una copia...!!! Ti abbraccio e passa da me, ogni volta che vuoi...Io intanto ti porto sempre nel cuore...Un abbraccio forte ancora...Elisa (Atena.88 Libero)

Erica Lee ha detto...

Mia cara, che gioia sentirti!
Io ringrazio te per essere passata di qui e avermi lasciato parole piene di luce. Come sempre, perché TU sei il sole.
Ti stringo forte forte forte.
Erica Lee