domenica 26 luglio 2009

Bastava così poco

Un paio di giorni fa ho ricevuto una telefonata. Non era una voce sconosciuta: era mia zia.
Di solito sono io a chiamarla per sapere come sta, ma non sempre, di tanto in tanto. Mi ha stupito sentirla e le ho chiesto se fosse successo qualcosa.
Sì, si era sentita male e aveva creduto di morire. E quella telefonata era per dirmi che le avrebbe fatto piacere vedermi ancora, insieme a mio marito e mio figlio, prima che fosse troppo tardi.
Gli impedimenti erano tanti, ma le ho detto che nel giro di uno-due giorni avrei trovato una soluzione (perché nel frattempo si era ripresa).

Arrivata al suo portone, mi sono trovata davanti un’arzilla donnina ultranovantenne che si stava preparando le polpette di pane come “secondo” (come “primo” aveva preparato il minestrone).
Sorrideva, rideva, scherzava e sembrava aver ritrovato la vigoria dei vecchi tempi. La zia che ho sempre conosciuto.
Poi ci ha detto: -Restate qui stanotte?
E noi: - No, gli impegni non ce lo permettono. Partiremo questa sera.
E lei: - Allora portatevi a casa anche queste birre, le ho comprate a Natale perché ne avevo tanto desiderio, ma poi non le ho più bevute.
- Perché?

- Beh… ho pensato che ero sola e che, bevendo un goccio, il resto sarebbe andato sprecato.
- Ma tu ce l’hi ancora quel desiderio di birra, non è vero? – le ho chiesto.
- Sì… più di prima. – mi ha risposto con gli occhi che le brillavano e la voce tremante.
Io e mio marito ci siamo guardati e io le ho detto: -Allora è arrivato il momento di togliercelo una volta per tutte.
Ed è così che, alle 3 del pomeriggio, due adulti emozionati e una vecchietta trepidante, hanno gustato una Peroni sentendosi in cima all’Everest.

mercoledì 15 luglio 2009

sabato 11 luglio 2009

A dream


This is the place that comes into my mind every day...

venerdì 10 luglio 2009

Addio Michael Joseph Jackson

Non so perché più passano i giorni e più mi sento spaesata, destabilizzata quasi, dalla scomparsa di Michael Jackson.
Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi, più prima che poi, in verità, però è stato scioccante lo stesso.

Ho visto il Memorial in diretta ed è stato orribile vedere la sua bara in oro campeggiare lì davanti.

Ognuno, adesso, racconta una parte della sua verità, tutti lo difendono adesso, dicendo che era stato mal consigliato dai suoi avvocati nel pagare quel ragazzo che diceva di aver subìto molestie, perché ciò avrebbe fatto entrare in tutti, come un tarlo, il malefico dubbio: "Perché ha pagato se era innocente?".

Ora dicono che ha pagato perché i medici lo avevano informato che il suo fisico già debilitato non avrebbe retto allo stress di un processo lungo e doloroso.
Ora dicono che tutti i dettagli scabrosi raccontati dai tabloid erano falsità, parole al vento senza uno straccio di prova.

Bene, di sicuro lui sa la verità, quel ragazzo e il buon Dio.

Io credo solo che fosse un uomo-bambino geniale, viziato, estremamente fragile e tenero.
Un uomo che odiava talmente se stesso da negarsi perfino nella sua unicità fisica.

Michael, per me resterai sempre il genio di Thriller. Voglio ricordarti così: ballerino e cantante rivoluzionario, capace di stravolgere l'identità sociale, culturale e musicale dell'intero pianeta.
Capace di far sognare una ragazzina che si affacciava alla vita e pensava di poter cambiare il mondo.

Riposa in pace.

domenica 5 luglio 2009

In cerca di solitudine

Solitudine

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
(Emily Dickinson)

sabato 4 luglio 2009

L'essenza del viaggio


Open your mind and drive away...

lunedì 29 giugno 2009

L'ultima cena

Dunque, tutto è cominciato con una telefonata dell'amica F. che ha esordito con un "Ehilà mummia! Quando ti decidi a uscire dal sarcofago? Ho organizzato una cenetta per sabato sera in un ristorantino niente male. Siamo io, V. , L. , M. e tu, ovviamente. Non voglio sentire scuse. Affida il pargolo al consorte, levati le bende (n.d.r. in riferimento alla mummia) e vieni a nutrirti di chiacchiere in tutta tranquillità .- , - Va bene. - le ho risposto. - Lascerò la piramide per una sera, se ci tieni tanto! -, - Brava! Vedrai, sarà una serata fantastica! -.

Così, sabato sera, ci incontriamo nel ristorantino stabilito (davvero niente male).
Il profumo di pane fresco e il sorriso del cameriere all'ingresso fanno presagire che andrà tutto per il meglio.
Le mie amiche sono in tiro e molto su di giri.
I complimenti si sprecano: - Ma stai benissimo! -, - Ma scherzi? Sei tu che dimostri al massimo 30 anni! -, - Questo taglio di capelli è fantastico! -, - Anche tu hai cambiato colore, mi pare! Ti sta che una meraviglia!- ... e così via.

Ci portano gli antipasti e io mi sento davvero bene. Il mio umore è alle stelle, mi sento rilassata e il mio stomaco è gratificato dalle bruschette appena sfornate.
Poi, ho la brillante idea di porgere un'innocua domanda a V: - Quando vai in ferie?-.
Mai nella storia, furono pronunciate parole più sventurate delle mie!

- Ferie, ferie dici? Sono già in ferie e lo sarò per un bel po'. Sono stata licenziata. -.
Per poco non mi va la bruschetta di traverso.
- Com'è possibile? - le urliamo tutte all'unisono.
In effetti, se è stata licenziata lei (pluri-laureata, con esperienza ventennale nel settore) che fine dovremmo fare noi?
L'analisi del licenziamento prosegue, toccando tasti sempre più dolenti: il suo conto molto prosciugato, la decappottabile difficile da mantenere, il senso di impotenza nel fronteggiare qualcosa mai provato prima, di frustrazione verso un uomo (il suo capo) che le aveva fatto credere che tutto andasse per il verso giusto.

Insomma, le prime lacrime cominciano a bagnare bruschette e anche affettati.

- Non me ne parlare! - interviene all'improvviso F. - Il tuo capo è stato uno st....o, ma mai quanto il mio ex! Lo sapete cosa ha fatto? -
E noi, ancora all'unisono:- Ex, come ex? Che cosa ha fatto? -
- L'ho trovato in macchina con una ventenne e, quando per poco non spaccavo il vetro della macchina, mi ha risposto "Non è come pensi, è solo un'amica". -
Restiamo tutte basite: il suo compagno, ormai ex compagno, era ancora uno dei pochi uomini che ritenevamo sinceri.

Altre lacrime vanno a mescolarsi alle tagliatelle al tartufo.

- Non perché voglia consolarvi, ma io credo che il picco di st....aggine appartiene al mio ex marito. - dice L. - Sono cinque mesi che non manda più l'assegno per i figli. Mi aveva detto che non stava bene, che era in un momento di crisi lavorativa. Io gli ho creduto e gli ho detto pure "Tranquillo, se non ce la fai, stringeremo tutti i denti" e una settimana fa lo vedo con una macchina nuova e il parrucchino sulla testa! Alla faccia della crisi, a questo gli servivano i soldi!

E via... ancora lacrime sull'arrosto misto con patate.

- Ragazze, almeno voi non dovete più avere a che fare con le suocere! Un giorno o l'altro gli spedisco il figlio adorato con tanto di addebito per fine matrimonio. L'altro giorno mi ha infamata dicendo che sto fuori tutto il giorno a fare shopping, perché mi ha visto rincasare con due buste grandi. Solo che dentro c'erano i panni che avevo raccolto per la CARITAS. Ma si può essre più maligne?-

Le lacrime di rabbia sprofondano nella macedonia con panna e io ammutolisco.

A un certo punto mi dicono tutte: - E tu non ci dici niente? Come ti va. -
- Io?... Beh... ho firmato il contratto per la pubblicazione del romanzo... e ho avuto anche una proposta lavorativa oltre Manica... beh, più che altro una proposta di collaborazione molto interessante... e sul fronte famiglia tutto bene... io e mio marito ci amiamo... moltissimo. -
Ho gli occhi torvi di tutte fissi su di me, al limite della congiura.
Sono tanto malignamente eloquenti che, spiazzata dall'imbarazzo, stiracchio un sorriso e, ahimè, chiedo: - Allora, a quando la prossima cena?-

Le vedo alzarsi tutte stizzite con sigarette e accendini, pronte a catapultarsi fuori.

Ma perché non ho chiesto il conto prima degli antipasti?