lunedì 31 agosto 2009

L'amore più grande

L'altra sera ho messo a letto mio figlio nel modo consueto: abbracci, bacetti, preghiera e ultima chiacchierata di fine giornata. Eppure avvertivo qualcosa di strano, così gli ho chiesto:
-Tutto bene, amore?
Lui mi ha risposto di sì, ma a me non sembrava, così dopo un po' sono tornata in camera sua e l'ho visto triste.
- Amore, che hai? - gli ho chiesto preoccupata.
- Niente... non te lo voglio dire...
- Che c'è, dimmelo, vediamo se posso toglierti questa tristezza.
- Ho pensato a una cosa. - mi ha detto.
- A cosa hai pensato?
- Ma quando io diventerò grande, voi diventerete come i nonni?
- Sì.
- E vi verranno le rughe e i capelli bianchi?
- Sì, ma saremo sempre noi, i tuoi genitori.
- E poi che succede: andate in cielo?
- Sì, con un bel paio d'ali.
E lui è scoppiato in lacrime dicendo:
- Allora non voglio festeggiare più nessun compleanno, così restate giovani come siete adesso e possiamo stare per sempre insieme!
Potete immaginare come mi sia sentita in quel momento e quanto mi sia costato ricacciare le lacrime e far posto a sorrisi e parole tranquillizzanti.
Ho chiamato anche mio marito ed entrambi gli abbiamo spiegato che la vita è in continua evoluzione, che non possiamo bloccare il tempo anche se non festeggiamo i compleanni, che i capelli bianchi e le rughe fanno parte del normale processo dell’esistenza e che la vita, se ci dovesse tenere lontani qui, non potrebbe tenerci lontani in cielo.
– E’ necessario che tu cresca, perché da te verranno altri bambini, i nostri nipoti, che noi ameremo proprio come nonno e nonna adesso amano te.
Ci siamo scambiati altri abbracci e un po’ consolato si è riaddormentato, non prima di aver detto:
- Noi siamo una famiglia.

Sono rimasta senza parole.

I bambini sono davvero il nostro futuro, ho pensato. E mentre mi mettevo a letto mi è tornata in mente questa canzone di Whitney Houston... The greatest love of all / L'amore più grande.

In basso trovate il testo e qui di fianco potete riascoltarla.

E' tutta per te, cucciolo mio, tu così saggio, così profondo... come l'infinito blu della notte trapunto di stelle.


The greatest love of all

I believe the children are our future
Teach them well and let them lead the way
Show them all the beauty they possess inside
Give them a sense of pride to make it easier
Let the children's laughter
remind us how we used to be.

Everybody's searching for a hero
People need someone to look up to
I never found anyone who fulfilled my needs
A lonely place to be and so I learned to depend on me.

I decided long ago
Never to walk in anyone's shadows
If I fail, If I succeed
At least I lived as I believed
No matter what they take from me.
They can't take away my dignity.

Rit.
Because the greatest
love of all
is happening to me.
I've found the greatest
love of all inside of me.
The greatest love of all
is easy to achieve
Learning to love yourself,
it is the greatest love of all.

I believe the children are our future
Teach them well and let them lead the way
Show them all the beauty they possess inside
Give them a sense of pride to make it easier
Let the children's laughter remind us how we used to be.

I decided long ago
Never to walk in anyone's shadows
If I fail, If I succeed
At least I lived as I believed
No matter what they take from me
They can't take away my dignity.

Rit. Because the greatest...

And if by chance that special place
That you've been dreaming of
Leads you to a lonely place
Find your strength in love.

martedì 25 agosto 2009

Dramma e commedia

In queste due settimane ho avuto modo di riflettere sulla gratuità e fatuità della vita, la sua gioia imperiosa e la sua caducità.
E mi sono sentita come una di quelle attrici di serie B, alle quali tocca accettare le parti più ingrate per continuare a fare ciò che ama.
Ma, a pensarci bene, non siamo tutti degli attori? A volte consapevoli, a volte meno, del nostro dramma o della nostra commedia… per alcuni più dramma, per altri decisamente più commedia e farsa; a volte protagonisti e a volte comparse di drammi collettivi, sempre più simili a tragedie greche.
Tutto può cambiare, e tutto cambia. Nulla è immutabile. E noi continuiamo a recitare la parte dei giovani, dei belli, dei ricchi e dei potenti, ma siamo tutti dei falliti se non comprendiamo una volta per tutte che siamo nulla senza gli affetti, la famiglia (o qualcosa che più le si avvicina), che siamo niente se non coltiviamo una rete di relazioni che faccia maturare la parte migliore di noi, che non siamo niente se viviamo di… niente.
Mia sorella sembra stare meglio, ma ancora non si sa bene cos’abbia avuto e cos’abbia ancora, seppure in modo attenuato.
Voglio ancora una volta aggrapparmi alla vita e a quanto di meraviglioso trovo in essa.
E non voglio più stare a guardare.

Il tempo delle comparsate è finito.

mercoledì 12 agosto 2009

C'è un perché?

Com'è dura la salita, quando si combatte con il proprio corpo.
Mia sorella non sta bene, Elisa non sta bene e io mi domando se ci sia un perché.
Ma mi è oscuro.
E intanto... spero nella VITA e nel nostro Creatore.

sabato 1 agosto 2009

Una canzone può cambiarti la vita... o almeno addolcirla.


E' tutta la mattina che mi ronza intorno questa canzone "Que reste-t-il de nos amours?" di Charles Trenet. In particolare il refrain centrale che mi riporta a due anni fa, quando la mia vita è cambiata. Ho assunto una nuova consapevolezza... di me stessa, delle mie capacità, di come voglio vivere le mie giornate presenti e future.

No, niente a che vedere con un amore naufragato, ma con Something's gotta give, il film di Nancy Meyers, di cui questa canzone fa parte.
La sto canticchiando anche in questo momento. Se volete ascoltarla, è proprio qui a fianco.

La nuova Erica